Ognuno di noi è curioso di sapere cosa accade dopo la morte, ma spesso la ricerca di risposte a  questo interrogativo viene relegato ad un tempo futuro o impregnato di paura e tristezza soprattutto perché pochi sembrano preparati ad esplorare tale ambito, un ambito che “non si può spiegare”.

Quasi tutti coloro che intraprendono un percorso di consapevolezza di se stessi ed evoluzione personale, hanno come obiettivo quello di scoprire la vera natura dell’esistenza e sollevare i veli che  impediscono di conoscere e sperimentare il vero “potere”.

Avere un approccio libero da paure e dubbi (i nostri più grandi nemici) a ciò che accade dopo la morte, può trasformare potentemente il modo in cui vediamo il mondo, a favore di una nuova apertura alla vita.

La visione sciamanica propone da sempre che la morte non sia la fine della vita, come spesso ci è stato inculcato, ma che ne sia una estensione attraverso altri canali. Un’estensione della vita che si dirama e si manifesta su altri livelli vibratori, livelli molto simili a ciò che sperimentiamo con l’intuito, con la capacità creativa, con l’ispirazione e le percezioni sottili, quali telepatia o chiaroveggenza.

Gli stessi fisici moderni stanno cercando di spiegare anomalie della scienza (che gli antichi saggi hanno già affrontato), come per esempio il principio di fisica quantistica secondo cui il semplice “osservare” un elettrone, fa si che questo si stacchi dalla sua ampia potenzialità non espressa ed assuma una forma specifica. Come dire: l’osservatore che crea la vita. O la morte per poi ricreare un nuovo tipo di vita. Ciò che conta è comprendere che attraverso la nostra coscienza, libera dalle catene della paura, possiamo dare forma all’universo, che si può usare la fine di una vita per andare oltre nella prossima.

Si tratta di riappropriarsi di una prospettiva globale dell’esistenza, che proviene da una saggezza collettiva e antica ma che è intrecciata in modo nuovo e capillare con la vita individuale di ogni giorno, che richiede una radicale revisione rispetto a ciò che abbiamo da sempre creduto che siano la vita e la morte.

E’ tempo di transizione in una nuova storia globale, in cui gli esseri possano procedere oltre i vecchi artificiali confini, oltre la paura manipolativa che abbassa il nostro livello di vita consapevole ed intelligente. Noi non siamo  né mai lo siamo stati, intrappolati o limitati in un corpo fisico, ma esseri multidimensionali che sanno creare e sperimentare la vita. Smantellare esperienzialmente la nostra più grande paura di ciò che è sconosciuto, la morte, ci permetterà di espandere la nostra comprensione della realtà e di prenderci cura amorevolmente della vita.

Il corso avanzato  La vita , la  morte ed il destino delle anime”  è incisivo,  molto profondo e bellissimo perché condotto con destrezza, compassione ed esperienza. Può essere addirittura un antidoto per l’ansia e la disperazione, consapevole o meno, che caratterizza il genere umano rispetto alla morte.

Il mistero di cui tratta apre un portale verso quanto di più evolutivo ed amorevole possa esserci per la vita e per l’umanità perché fornisce una visione illuminante e positiva rispetto ad una “transizione” che tutti noi siamo destinati a compiere.

Rachele