Essere ispirati spiritualmente e praticamente non consiste nel fare diligentemente i compiti.

Non scaturisce dal mero raggiungimento di obiettivi e non consiste nel diventare un leader nè -tanto meno – nell’essere esortati da altri ( individui o gruppi o “reti”) a seguire una via.

E’ un’esperienza soggettiva di pieno godimento del presente. E poichè è contagiosa, da quel punto in poi la sua fragranza attira altri esseri ispirati.

Biasimare altri per essere ” diversamente ispirati” ( che va dall’essersi incautamente allontanati dalla retta via, all’essere sulla via della perdizione…sob!), è spreco di risorse ed evidente sintomo di assenza di ispirazione.

Anche far appello ad un magnificato quanto inafferrabile Sè Superiore ( solitamente superiore a quello di qualcun altro ) come ad un munifico Padrone a cui tributare fedeltà, porta dritti dritti ad una identità pseudo- spirituale, paladina di verità assolute, immutabili e non confutabili: l’esatto opposto della condizione ispirata. Quest’ultima condizione induce, con naturalezza, ad esplorare la realtà, conosciuta o meno, ed a riconoscere intuitivamente tutto ciò che è di valore e che produce gioia e serenità, crescita e guarigione spirituale.

Essere ispirati sfocia sempre nell’apprezzamento e nella cooperazione, mai nell’attacco.

Se questo è il caso, conviene revisionare i toni, le azioni, i pensieri. Conviene prendere coscienza che “come dentro, così fuori”, non è possibile produrre cambiamenti esteriori senza il contatto con la fonte interna. Per quanto possiamo essere sensibili ed empatici, ci sono abitudini radicate, collegate alla personalità individuale e ad automatismi saturi di passato, che non scompaiono per il semplice fatto di conoscere o praticare una metodica spirituale. Siamo quasi tutti cresciuti in una società improntata all’esaltazione dell’ego e troppo spesso “seguire una via” sfocia inconsapevolmente solo in un altro modo di inibire l’ascolto della voce interiore autentica.

Essere ispirati significa riuscire ad invitare fiduciosamente lo Spirito ad esprimersi, se pur nell’imperfetta condizione umana, attraverso la preziosa via della compassione e della gentilezza.

Rachele Giancaspro