Gli sciamani sono stati i primi produttori di conoscenza e lo sciamanesimo non è affatto arcaico e sorpassato ma, anzi,  è un insieme di metodi di guarigione dell’essere-e non solo guarigione dell’organo- che sempre più abbiamo ed avremo in futuro bisogno di riconsiderare.

Dallo sciamanesimo possiamo imparare la ricerca dell’integrità dell’io, smettere di limitarci a voler eliminare i sintomi che sono un tipo di linguaggio che fornisce indicazioni. Sarebbe come voler modificare o cancellare le parole di un testo antico solo perché non le comprendiamo. Se abbiamo i pori spirituali ostruiti, non possiamo percepire in modo completo. La guarigione spirituale si ottiene tramite una trasformazione personale, che è trasformazione a tutti i livelli della coscienza.  Le culture sciamaniche sono  la culla dei guaritori primordiali, dei primi sapienti, dei primi medici. Se la coscienza non si risveglia, possiamo solo fare timidi passi incerti  verso la guarigione profonda. Vi è purtroppo una desacralizzazione circa le iniziazioni e il processo interiore che può fare di una persona uno sciamano.  La fretta, la banalizzazione, la paura dell’ignoto e le sdolcinature mistiche sono i nemici del Potere dello sciamanesimo. La salute originaria e l’auto guarigione sono perseguibili solo attraverso una comprensione dei propri autoinganni che si nutrono di atteggiamenti egocentrici ed autoreferenziali, tipici della cultura occidentale.

Perché ci sia guarigione è importante saper smascherare le false concezioni di spiritualità ed il soddisfacimento dell’io che crea solo confusione e separazione. Riuscire ad avventurarci oltre lo steccato del nostro giardino è il prerequisito per  accedere a sfere di coscienza che innescano guarigione.

Da questo punto di vista la guarigione, la trasformazione e persino l’altruismo che tanto alletta molti ricercatori spirituali, consiste in un cambio di livello di coscienza, un ribaltamento della struttura spazio-temporale, poiché gli sciamani sono viaggiatori del tempo che contiene ogni cosa esistente.  Lo sciamanesimo è strettamente connesso alla sofferenza non perché si basi su una sorta di masochismo, ma perché smantellare le strutture di approccio al mondo costruite dall’ego, fa male. E fa molto male resistere alle proprie ombre. Se gli sciamani vedono nel buio, la prima qualità è quella di familiarizzare con il proprio buio. Affrettarsi ad andarne oltre, senza averlo compreso, è un inganno a se stessi e al mondo.

E’ facile, per la cultura occidentale miope, essere attratta dal baluginio di uno specchio che riflette il proprio autoinganno.

Rachele Giancaspro